Da qualche tempo mi sto dedicando al lavoro con l'uncinetto tunisino e, sull'onda di questa nuova passione, sto cercando notizie sulle origini di questa tecnica. Cosa molto difficile devo dire, perché le prime notizie che sono riuscita a trovare risalgono al 1907: una pubblicazione di quell'anno (americana, non italiana) parla di tunisino e dei suoi vari nomi (Crochet Tricot, Idiot, Fool e Dolt Stitch), ma non ne data l'origine: altre pubblicazioni di fine '800 parlano di alcuni punti da realizzare con questo particolare strumento. Quel che pare evidente è che con la Tunisia non abbia nulla a che vedere, e che sia nato presumibilmente in contemporanea con il più noto crochet.
Perché allora uncinetto tunisino? Le mie ricerche proseguono....Intanto posso affermare che con questa tecnica non si realizzano solo coperte e tappeti (negli anni '70 si realizzavano le basi per tappeti da ricamare poi a punto croce), ma anche bei capi traforati e leggerissimi, come questa stola: "Pietra di Luna", leggerissima e realizzata con un filato pregiato, Baby Camel di Hircus Filati.
200 grammi di filato per più di due metri di lunghezza e 40 centimetri di altezza: traforatissima, calda e morbida, realizzata con uncinetto tunisino con cavo lungo (circa 400 punti finiti gli aumenti).
Mi sono divertita vedendo crescere questo lavoro molto più rapidamente di quello che pensavo, e così ho deciso di provare a realizzare anche uno scaldacollo, sempre traforato, con un filato un po' più particolare, Baby Alpaca (sempre di Hircus Filati).
Così è nata "Opaline", sciarpa ad anello da girare due volte intorno al collo, realizzata con un punto "fragola" molto simile al punto Mimosa realizzato con i ferri: lavorata in tondo, senza cuciture, utilizzando due gomitoli per complessivi 150 grammi di filato. Un altro capo divertente da realizzare in un paio di giorni....
Ora però, sperando che arrivi anche la primavera, vorrei provare a realizzare anche qualche capo leggero, in attesa del caldo che sembra ancora molto lontano a venire....